Quando faccio queste cose, credetemi, mi sembra di superare me stessa.
Partiamo dall'idea che il pane da toast, di per sè, fa schifo. Si potrebbero salvare, giusto per emergenza, i panbauletti e similari, ma, diciamocelo, non ci puoi mica fare la scarpetta con quella mosceria....
Aggiungiamo che anni e anni fa ho avuto la macchina del pane che, poveretta, il pane lo faceva bene, ma produceva appunto un pane a cassetta, che era buono lì per lì, ma essendo poi con crosta sottile e tanta mollica, una volta raffreddato nessuno lo mangiava più.
A dirsela tutto mi pare una vita fa: oggi tra impastatrice e lievito madre, mi sembra di essere una professionista al confronto.
Allora, veniamo a noi. L'altra sera le ragazze ironizzavano sul fatto che "Sai mamma, ci sono mie amiche che la mamma per cena gli cucina i toast... Ti rendi conto?? I toast??" e allora mi è venuto da sorridere, perché negli anni '80 in realtà credo che non fosse così strano. O almeno, in casa mia, via via c'era la "serata toast". Non so se coincidesse con qualche serata in cui la mia povera mamma, donna in carriera e in politica, con tre figli, non era riuscita a organizzare la cena, ma comunque erano cene festose... Certo: in cinque, a cuocere due toast alla volta... Che fame!! Oddio sto divagando...
Insomma: in questo periodo di quarantena ho sperimentato varie forme di panificazione e una è stata appunto questo pane da toast, o pancarrè, o panbauletto, a lievitazione naturale, precisamente con il licoli.
Ricordo che per tutte le informazioni sul licoli si può leggere 👉qui.
Ecco quindi una ricetta perfetta presa ancora una volta da Nanocucina, precisamente 👉qui.
Ingredienti
380 gr farina 0
205 gr acqua
200 gr licoli
1 cucchiaino di sale
Sciogliere tutto il licoli in 160 g di acqua. Aggiungere 260 g di farina, lavorare per un paio di minuti al massimo e lasciare riposare per circa 30 minuti coperto da una ciotola (autolisi). Aggiungere il sale, impastare ancora per 3-4 minuti e fare lievitare l’impasto un paio d’ore, coperto e in luogo tiepido.
A questo punto aggiungere l'acqua e la farina rimaste, impastare brevemente e trasferire il tutto in una ciotola ampia ben unta d'olio.
Lasciare lievitare 3 ore, facendo le pieghe ogni ora.
Passate queste tre ore, trasferire l’impasto in uno stampo da plum cake imburrato.
Coprirlo con la pellicola leggermente unta e mettere a lievitare nel forno spento.
Quando avrà raggiunto i bordi dello stampo (ci vorranno un paio d'ore) estrarre lo stampo dal forno, scaldare il forno a 240° con un pentolino di acqua sul fondo, infornare e abbassare subito a 200°. Dopo 15 minuti togliere il pentolino d’acqua.
Cuocere il pane un’altra mezz’ora circa, gli ultimi 10 minuti con lo sportello in fessura.
Una volta cotto farlo raffreddare su una gratella.
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Mi fate sapere se l'avete provata, se vi è piaciuta o solo vi ho ispirato qualche buon proposito? Grazie in anticipo...