25 agosto 2013

KUMATO: I POMODORI MARRONI

Dopo oltre tre settimane, finalmente mi sono buttata, ossia ho ceduto alla tentazione di comprare qualcosa di strano, intendo di cibo. E non le super-schifezze che si trovano qua negli U.S.A. su banchi del supermercato, ma semplicemente della verdura fresca che non avevo mai visto: i KUMATO, i pomodori marroni.
Li guardavo da due o tre giorni, perché erano in bella evidenza da Copps, proprio all'ingresso del reparto frutta e verdura, in una bella confezioncina da 4 pomodori. Così li ho presi, portati a casa e quando li ho scartati cosa ho visto? Che sulla vaschetta c'erano le indicazioni anche in italiano, da cui ho dedotto che forse non sono proprio così sconosciuti... Il salto quindi al sito www.kumato.com è stato semplice e veloce, per scoprire che, dicono loro, è un prodotto naturale al 100%. Cosa sulla quale ho conservato i miei più sinceri dubbi finché non ho letto alcune notizie, che mi hanno convinto che tutto sommato sono un buon prodotto...

1) Come è nato il Kumato?

Negli anni ‘70 un coltivatore spagnolo scoprì che i pomodori cresciuti alle estremità dei campi, quindi con maggiore stress idrico, avevano un colore diverso e un sapore molto più intenso e dolce.
2) Da cosa dipende quel colore strano?
Essenzialmente dalla specifica qualità di pomodoro e dalle condizioni di coltivazione: sono piante che hanno un maggiore contenuto di fruttosio, naturalmente più alto che nei pomodori rossi tradizionali.
3) E, dulcis in fundo, la domanda più insidiosa: il Kumato è un prodotto geneticamente modificato?
Assolutamente no (dicono loro, ovvio!). All'origine sono pomodori selvatici che crescono in modo spontaneo. Le piante nel tempo state adattate in modo che potessero sopportare al meglio le condizioni di siccità e salinità delle zone mediterranee.
In natura esistono da milioni di anni molte eccellenti varietà di questo frutto, ed è possibile ottenerne delle altre applicando le tecniche classiche di innesto. Molte di esse non sono state finora coltivate in modo estensivo per diverse ragioni: principalmente per il costo e la difficoltà tecnica (sono troppo delicate, non hanno una buona resa, si adattano difficilmente a climi diversi, ecc.).
 Infine, mi fa sorridere la scritta sulla vaschetta: "Il pomodoro Kumato è raccolto al suo grado di maturazione ottimale, è quindi inutile aspettare che diventi più rosso per degustarlo: al contrario, prima lo si magia, meglio è."
Aggiungo che sul sito ci sono delle ricettine niente male, io per oggi ho fatto solo una bella insalta di soli Kumato!!
 
AGGIORNAMENTO DEL 26/08/2013: a distanza di un paio di giorni dal post sono andata al Farmers Market, il mercato contadino, al quale però voglio dedicare un post.
 
Quel che mi interessa qua è che, a dispetto di ogni aspettativa, al mercato ho trovato... i KUMATO!!
E leggete nel cartellino: "KUMATO TOMATOES, very sweet, flavorful, not handsome", a sottolineare la dolcezza.
Ora sono in frigo, stasera vediamo se sono meglio di quelli del Copps.
 

2 commenti:

  1. Non mi piace il fatto che i semi non siano venduti al pubblico! Cibo bene comune!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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Mi fate sapere se l'avete provata, se vi è piaciuta o solo vi ho ispirato qualche buon proposito? Grazie in anticipo...

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