Ingredienti per la partenza:
100 gr di farina O
2 cucchiai di yogurt magro
1 cucchiaino di miele (poco profumato)
acqua
Una prima precisazione: io ho scelto (nell'infinito banco degli yogurt del Carrefour) uno yogurt "con 5 fermenti attivi": ho pensato che fosse adatto proprio per la sua "vitalità" (almeno presunta...se ci di fida dell'etichetta).
Fase 1 (Giorno 1)
Dove prepararla: ovviamente in cucina. La regola è che ci siano almeno 25 gradi.
In una ciotolina mescolare la farina allo yogurt e al miele e unire tanta acqua quanto basta per ottenere una pallina tipo pasta da pizza non appiccicosa.
Mettere questo impasto in un contenitore di vetro, fare un taglio a croce e coprire con un panno umido.
Lasciare riposare per 48 ore fuori dal frigo, magari dentro il forno spento. (Quando ci si ricorda, semmai, inumidire di nuovo il panno).
Fase 2 (Giorno 3)
Riprendere in mano la palla, che avrà la funzione di pasta acida, e dare un primo ri-impasto; poi si pesa la massa: peserà circa 200 grammi. A questo punto si fa il primo rinfresco: si aggiunge pari quantità di farina e metà peso di acqua.
Se il peso iniziale era appunto di 200 gr, aggiungiamo 200 gr di farina e 100 di acqua. Non si aggiunge altro! Formiamo di nuovo la palla, facciamo il taglio a croce e la mettiamo in un nuovo contenitore (perchè la quantità sarà maggiore) di vetro o di ceramica, coprendo questa volta con un piatto.
Fase 3 (Giorno 4)
Riprendere la massa e ri-impastare; poi pesare: peserà circa 500 grammi. Ora si fa il secondo rinfresco: se il peso è proprio 500 gr aggiungiamo quindi 500 gr di farina e 250 di acqua (o comunque in proporzione di 1 per la farina e e 1/2 per l'acqua).
A questo punto avremo sotto mano una bella palla che crece in modo esponenziale (ingegneri sempre...) per cui è importante trovare il modo di smaltirla, altrimenti potremmo avere la casa fagocitata dalla "crescenda pasta madre". Io ne ho tolto 200 gr e l'ho messa nel suo contenitore definitivo:

L'importante è che sia di vetro, perchè la plastica potrebbe assorbire i microrganismi prodotti dalla fermentazione e ridurre - quindi - la vitalità dei lieviti. Il metallo potrebbe, invece, essere corroso dagli acidi prodotti dai lactobacilli.
Chiudo con il suo coperchio, faccio il taglio a croce e lascio di nuovo in cucina per altre 24 ore, sempre fuori dal frigo.
Cosa fare con la pasta madre avanzata?
La prima e più ovvia soluzione è quella di buttarla nella spazzatura... ma mi piange il cuore, non fosse altro perchè ho usato una buona farina bio, nonchè miele bio e yougurt con i fermenti bio...
Allora ieri ho provato a stenderla sulla spianatoia infarinata. L'ho tagliata a losanghe con la rotella e l'ho fritta in olio bollente. Ovviamente erano frittelle non lievitate ma le bimbe le hanno spolverate! Una spolverata di sale ed erano ottime con il prosciutto crudo!
Ora però mi è venuta un'idea: trattandosi di un impasto praticamente non lievitato potrei usarlo per fare la focaccia di Recco, che richiede un impasto senza lievito. Ora posto la ricetta e la provo.
Fase 4 (Giorno 5)
All'alba del 4° giorno la creatura prese vita....

Conclusione: mi sono ritrovata con una bella massa di 500 gr, che di nuovo lasciato lì fino all'indomani.
Fase 5 (Giorno 6)
Eccomi quindi al sesto giorno, che guarda caso era sabato (e dovevo andare all'Ikea), quindi il pensiero è stato: se riesco a far partire la lievitazione per tempo...vado all'Ikea, torno e trovo tutto lievitato! L'impasto nella notte, sempre fuori dal frigo, si era trasformato in questa meraviglia:
Ho preso la ricetta di Adriano delle brioches, proprio la ricetta del corso; ne ho fatto una variante personalizzata (aggiustandola in corso d'opera...) con un risultato 10 e lode: le brioches col tuppo sono venute davvero sublimi!!
Chissà cosa direbbe il maestro...
Comunque la mia soddisfazione (e anche del resto della banda...) è stata tanta.
Chissà cosa direbbe il maestro...
Comunque la mia soddisfazione (e anche del resto della banda...) è stata tanta.
A questo punto non resta che postare qualche piccola avvertenza sulla pasta madre:
- in uno qualsiasi dei passaggi, se la pasta non si gonfia dopo 48 ore, provate lo stesso a reimpastare come nella seconda fase e aspettate di nuovo 48 ore. Se non succede nulla di nuovo, dovete buttare tutto e ricominciare da capo;
- entro 48 ore si dovrebbero invece notare i primi segni di fermentazione: si dovrebbe avvertire un lieve odore acido e anche la formazione di un principio di bollicine nell'impasto.
- se sulla pasta compaioni macchie dal colore grigio o rosato ovviamente è da buttare;
- la presenza di frutta molto matura nella stanza aiuta la pasta a fermentare;
- la pasta madre è "matura" cioè adatta a fare lievitare un bene un impasto quando, dopo il rinfresco, è in grado di diventare di volume doppio in 3 ore.
Fonti di ispirazione (da guardare per completezza):
- la pasta madre è "matura" cioè adatta a fare lievitare un bene un impasto quando, dopo il rinfresco, è in grado di diventare di volume doppio in 3 ore.
Fonti di ispirazione (da guardare per completezza):
http://nuovogennarino.org/ingredienti-e-tecniche/il-lievito-madre-proceduraa-semplificata-con-iogurt
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Mi fate sapere se l'avete provata, se vi è piaciuta o solo vi ho ispirato qualche buon proposito? Grazie in anticipo...