19 agosto 2014

LE MIE MARMELLATE AMERICANE... E UN PO' DI AMISH STORY

E' vero che qua negli USA non ho il forno, ma proprio non ce l'ho fatta a non sperimentare qualche buona ricettina. Alla fine sono approdata alla preparazione di... marmellate! Come sempre tutto ha un suo perché e anche la storia delle marmellate americane mi è venuta in mente dopo che siamo andati alla ricerca degli Amish. La storia inizia proprio da lì.
Un paio di settimane fa avevamo deciso di andare a vedere se "trovavamo" gli Amish: lo so che è una brutta espressione, ma è davvero la parola adatta. Perché gli Amish non sono mica in un ghetto: vivono la loro vita serenamente e, anzi, proprio facendosi gli affari loro e il più possibile in modo riservato, nelle loro fattorie sparse per i campi, in questo caso del Wisconsin. Avevo raccolto alcune informazioni ed avevo letto che nell'area di Cashton c'è una comunità piuttosto numerosa, per cui ci siamo diretti verso il Nord. Ma come trovarli nel luogo in cui vivono senza dare l'idea di "andare allo zoo"? Gli indizi sono molteplici: qua di seguito quattro indizi facili facili.

1) Per prima cosa si dovrà individuare una fattoria, e anche piuttosto isolata, magari in una stradina secondaria. Beh, suggerire di cercare una fattoria in Wisconsin sembra una presa in giro: il Wisconsin, fuori città, ci sono solo fattorie!! Ma quelle degli Amish sono speciali: niente trattori, niente auto, niente moto. Sì, perché gli Amish vivono senza le comodità (o diavolerie...) moderne: niente luce elettrica, niente telefono e, ovviamente, niente computer e internet!!
2) Ma, tornando all'agricoltura, un altro indizio sono i campi mietuti in cui il fieno è raccolto in piccoli mucchi: certo, perché, senza una mietitrebbia, né altri macchinari, la raccolta è rigorosamente manuale.
3) Se però aveste ancora il dubbio di essere nel posto giusto cercate dei panni stesi: ne avete mai visti nelle villette dei quartieri residenziali? Sì perché negli USA, soprattutto nelle zone benestanti, nessuno asciuga i panni stendendoli all'aria aperta: tutti hanno l'asciugatrice!! E i panni stesi degli Amish sono particolari: abiti semplici, cuciti da loro stessi, le donne in particolare hanno vesti lunghe di colore scuro, preferibilmente blu.
4) Ultimo e indiscutibile indizio? Il buggy, il carretto trainato da cavalli che usano per spostarsi, al posto dell'automobile. In ogni fattoria Amish se ne trova parcheggiato uno o più. E per capire che siete sulla strada buona... basterà seguire le cacche di cavallo a bordo strada (cosa che altrimenti mai vedreste negli USA!!!). Anzi, al margine della carreggiata si trova una corsia ridotta proprio per i buggies, che hanno, ovviamente, una velocità ridotta... E si potranno scorgere tracce delle ruote senza gomme...
Attenzione: sul vostro cammino, come in ogni caccia al tesoro che si rispetti, si potranno trovare indizi ingannevoli, tipo questo (che avevo trovato già nel blog di Zonzolando e che mi ha fatto da "apripista"):
Dalle poche informazioni che ho riportato fino ad ora, secondo voi, agli Amish verrebbe mai in mente di aprire un negozio con scritto "Amish gift shop" (negozio di regalini Amish)??? Ma dààài!!!
All'inizio eravamo un po' dubbiosi, poi piano piano abbiamo capito di essere davvero sulla strada giusta ed è entrato in noi, e soprattutto nelle nostre figlie, un senso di rispetto che ci ha portato a scattare le foto solo quando eravamo certi di non essere visti, o anche meno, quasi con un senso di colpa. E nella saggezza dei suoi 9 anni la Bionda ha detto: "Mamma, come ci ha detto la maestra in gita: le migliori foto sono quelle nella nostra mente!".
Ed è stato il richiamo di questo cartello a portarci nel posto giusto!
Arrivati alla fattoria nessuno ci ha accolto. Un cartello con la scritta "OPEN" ci invitava ad entrare in una casettina, tipo quelle da giardino: all'interno tanti vasetti di marmellate diverse, conserve, legumi, tutti etichettati con scritte a mano. Qualche prodotto fresco: pomodori ciliegini, uova. Qualche oggetto fatto a mano: presine da cucina stile patchwork, vasetti dipinti a mano. Ma nessuno si faceva vedere. Vicino alla porta abbiamo visto un quaderno e una scatolina: per acquistare bastava prendere cosa si desiderava, mettere i soldi (dal listino attaccato al muro) ed eventualmente prendere anche il resto. Noi ci siamo presi una dozzina di uova, una vaschetta di pomodorini, una presina e due bei barattoli di marmellata (una di mirtilli ed una di rabarbaro, fragole e more di gelso), il tutto per circa 10 dollari.
Ma ancora nessuno nei paraggi... o forse chissà quanti occhi dietro le tendine della casa...
Sembrava finita lì quando la Mora ha visto dei cagnolini ed è corsa per accarezzarli: ma uno dei due è corso verso... il suo padrone. E così abbiamo avuto un incontro fortuito con quest'uomo: barba lunga e incolta, niente baffi, camicia e pantaloni (a vita altissima!) tenuti su dalle bretelle, cappello di paglia. Un Amish vero, un uomo normale, molto semplice fare due chiacchiere: "Scusi, sa, la bimba, il cane... ah sì anche noi abbiamo un cane... Dove? Eh, in Italia, sì... siamo Italiani... No, no, poi torniamo in Italia..." Lui riparava un carretto... Non importa se non abbiamo nessuna foto ricordo di lui, anzi, ce l'abbiamo eccome, ma nel cuore ;)))!! Forse alle nostre figlie è servita più questa giornata che un anno di catechismo...
Infine lo confesso: due situazioni le abbiamo riprese, così per caso: un ragazzo che caricava un materasso su suo buggy e una bimba (scalza) che parla dalla finestra con qualcuno in casa...
Che altro dire? Se volete più informazioni basterà andare su Wikipedia... O riguardarsi qualche puntata de "La casa nella prateria"!

4 commenti:

  1. Come mi ritrovo nel tuo racconto! Noi però siamo stati fortunati e siamo proprio stati indirizzati in un capanno dove vendevano cioccolata. Mi fa davvero piacere che le informazioni del nostro post ti siano state utili, grazie mille per la citazione :-) Un caro abbraccio e buoni assaggi marmellatosi! :-)

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    1. Grazie a te e complimenti per il tuo blog! Noi qua con due figlie c'è la stiamo spassando...

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  2. Cara Mamma Cocci, da tempo non leggevo il tuo blog... ma questa "storia" degli Amish, raccontata così bene, mi ha fatto sognare ad occhi aperti! :)
    Mi piacerebbe vedere gli Amish dal vivo, ma non come se fossero dei fenomeni da baraccone... mi piacerebbe vedere come vivono sereni, anche senza tutte le "diavoleria" alle quali noi non riusciremmo più a rinunciare.
    Bella esperienza, complimenti! :)

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    1. Grazie dei tuoi apprezzamenti! Il bello degli Stati Uniti è che tutto sommato ognuno può fare cosa vuole, vestirsi come vuole, pensare come vuole... e nessuno pensa che tu sia strano! Segnare e imparare! baci

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Mi fate sapere se l'avete provata, se vi è piaciuta o solo vi ho ispirato qualche buon proposito? Grazie in anticipo...

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