Abbiamo fatto le nostre valigie, abbondantemente più piene di quando eravamo partiti, contenti di tornare a casa, ma consapevoli di avere fatto, come dice ora la Mora, un... GOOD JOB!! Non so di preciso che cosa mi sono in portata a casa oltre agli oggetti acquistati... Certo ricordi, foto, sapori, ma soprattutto la consapevolezza che lo "stare bene" non è fuori ma dentro di noi. Cerchiamo di capirci: prendiamo un famiglia, due genitori, due figli, con una macchina del tempo, o più semplicemente un aereo, li teletrasportiamo dall'altra parte del mondo e li mettiamo a vivere lì. Va bene, all'inizio c'è il fuso che ti sballotta un po', poi c'è da trovare il modo di chiamare la nonna senza... dissanguarsi, poi... insomma, in una settimana rientri nel ritmo. E ti accorgi che Ghezzano o Middleton, Pisa o Madison non sono poi così diverse... la mattina il marito va al lavoro, tu porti i bimbi a scuola, poi vai a bere un caffè... D'accordo, non al Jolly di Ghezzano, ma da Starbucks a Junction Road, ma sempre espresso è... E via andare... e quando alle 5 la famiglia si riunisce sfido chi dice che non è meraviglioso raccontare le eperienze della giornata. Magari non è proprio reale perchè sempre ferie sono, a scuola i bimbi non devono fare i compiti, se la casa è un po' in disordine pazienza (anche se a non far nulla tutto il giorno era perfettissima...) ma il concetto è chiaro, no? Vabbè via, siamo tornati e non se ne parli più... almeno fino a Gennaio che si va a Washington...
Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: e la pasta madre??? Che fine ha fatto quella povera creatura? Pensa che ti ripensa sono arrivata al giorno prima della partenza, che poi non era proprio il giorno prima, ma tre giorni prima. Piano piano avevo iniziato a svuotare il frigo finchè era rimasta solo lei e, nello scaffale, la farina 00. Così non l'ho fatta tanto lunga: l'ho divisa a metà e l'ho rinfrescata, mettendola in due barattoli distinti. Al mattino, al momento di chiudere le valigie, però ho tenuto i due barattoli a portata di mano. La prima tappa è stata Chicago, da cui avremmo preso il nostro aereo il giorno successivo, per cui il primo barattolino è stato momentaneamente messo nel frigobar dell'Hilton (e scusate se è poco...) e il secondo? Nello zaino!! Sì perchè nel pomeriggio avevo organizzato un vero e proprio "blind date", un appuntamento al buio! Ovviamente mica con un bel giocatore nero del NBA, anzi, tutto il contrario: con una carissima ragazza italiana, anzi, toscana, che da ben 13 anni vive negli States. Chi è? Ma la famosa Giulia di Parole di Zucchero, che tante volte cito nelle mie ricette. Anzi, che tante volte proprio scopiazzo nelle mie produzioni culinarie. Qualcuno ricorda il MIO cheesecake alla zucca? oppure i MIEI muffin ai frutti rossi e... blu? o ancora i MIEI biscotti all'avena? Ecco, potete anche rimuovere quel possessivo, perchè tutte sono ricette SUE, o meglio, che discendono dalle sue. Da tempo l'avevo informata che sarei andata a Chicago, ma durante il primo weekend non fu possibile incontrarci, mentre stavolta ci eravamo date appuntamento allo SHEDD AQUARIUM. E così, a tradimento, tra uno squalo e una murena, gliel'ho mollata! Ho specificato che non è obbligatorio che lei la usi, non si deve sentire in dovere... ma una super cuoca come lei non può perdere questa occasione! Mettiamola così: non importa se la userà, per me è stato bello portala da Pisa fino in America, curarla e donarla lasciandola là. Un po' mielosa come storia? Direi proprio di no, visto che nel frigobar dell'Hilton la MIA pasta madre mi aspettava per essere definitivamente rimpatriata sana e salva dopo 29 giorni di vacanza americana.
Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: e la pasta madre??? Che fine ha fatto quella povera creatura? Pensa che ti ripensa sono arrivata al giorno prima della partenza, che poi non era proprio il giorno prima, ma tre giorni prima. Piano piano avevo iniziato a svuotare il frigo finchè era rimasta solo lei e, nello scaffale, la farina 00. Così non l'ho fatta tanto lunga: l'ho divisa a metà e l'ho rinfrescata, mettendola in due barattoli distinti. Al mattino, al momento di chiudere le valigie, però ho tenuto i due barattoli a portata di mano. La prima tappa è stata Chicago, da cui avremmo preso il nostro aereo il giorno successivo, per cui il primo barattolino è stato momentaneamente messo nel frigobar dell'Hilton (e scusate se è poco...) e il secondo? Nello zaino!! Sì perchè nel pomeriggio avevo organizzato un vero e proprio "blind date", un appuntamento al buio! Ovviamente mica con un bel giocatore nero del NBA, anzi, tutto il contrario: con una carissima ragazza italiana, anzi, toscana, che da ben 13 anni vive negli States. Chi è? Ma la famosa Giulia di Parole di Zucchero, che tante volte cito nelle mie ricette. Anzi, che tante volte proprio scopiazzo nelle mie produzioni culinarie. Qualcuno ricorda il MIO cheesecake alla zucca? oppure i MIEI muffin ai frutti rossi e... blu? o ancora i MIEI biscotti all'avena? Ecco, potete anche rimuovere quel possessivo, perchè tutte sono ricette SUE, o meglio, che discendono dalle sue. Da tempo l'avevo informata che sarei andata a Chicago, ma durante il primo weekend non fu possibile incontrarci, mentre stavolta ci eravamo date appuntamento allo SHEDD AQUARIUM. E così, a tradimento, tra uno squalo e una murena, gliel'ho mollata! Ho specificato che non è obbligatorio che lei la usi, non si deve sentire in dovere... ma una super cuoca come lei non può perdere questa occasione! Mettiamola così: non importa se la userà, per me è stato bello portala da Pisa fino in America, curarla e donarla lasciandola là. Un po' mielosa come storia? Direi proprio di no, visto che nel frigobar dell'Hilton la MIA pasta madre mi aspettava per essere definitivamente rimpatriata sana e salva dopo 29 giorni di vacanza americana.
Bentornate, tu e la tua pasta madre ;-)
RispondiEliminacarissima, ti ho lasciato un po' in stand by ma puoi immaginare il rientro (a casa, ma soprattutto al lavoro) che botta sia stata!! Ma a brevissimo troverò il meritato spazio al tuo premio!! A prestissimo
RispondiEliminaCiao carissima e grazie per questo post! E' stato cosi' bello conoscerti finalmente e avere incontrato te e la tua famiglia. La pasta madre che mi hai dato adesso e' nel frigo di mia suocera. Ti avevo detto che proprio non avevo alcuna idea di come farla, mantenerla e usarla percio', dopo il tuo "tradimento", ho deciso di passarla alla suocera che mi dice l'ha usata in passato. Quando un giorno imparero' le tecniche necessarie per gestirla me la riprendo. Un abbraccio grande da Chicago,
RispondiEliminaGiulia