Partiamo dall'inizio: cosa sono gli "gnudi"?
C'è chi, per descriverli, ne ha fatto una poesia.
Ma più semplicemente basti dire che si tratta di un piatto tipico toscano, in particolare della provincia senese e Grossetana. Gnudi, come si dice in Toscana per indicare qualcosa di nudo, spoglio, infatti, questi "ravioli" non hanno la sfoglia che li ricopre, ma è solo il ripieno. E' una ricetta che fa parte della tradizione contadina, tramandata negli anni di famiglia in famiglia. E' raro trovarli in vendita perchè non sono facili da conservare, vengono fatti soprattutto dalle casalinghe, per lo meno da chi si ricorda ancora questa ricetta. I classici ingredienti base sono "ricotta e spinaci": qua invece nella versione con i fiori di zucca.
12-15 fiori di zucca (alla coop nella vaschetta)
400 gr ricotta di pecora
4 cucchiai parmigiano grattugiato
3 uova
50 gr burro
farina (almeno 4 cucchiai)
sale
brodo vegetale (ma va bene anche l'acqua salata...)
burro fuso e parmigiano per condire
Preparare i fiori eliminando gambi e pistilli; pulirli con un panno umido (non lavarli sennò si impregnano d'acqua) e tagliarli a striscioline.
Lavorare a crema la ricotta; unire i fiori, il parmigiano, le uova e un pizzico di sale; da ultimo la farina finchè il composto è sufficientemente compatto per ricavarne delle quenelle.
Con l'aiuto di 2 cucchiai bagnati formare le quenelle e infarinarle, adagiandole poi su un piano infarinato. Il trucco è appunto quello di passare la "polpetta" da un cucchiaio all'altro, dando la forma di un ovulo.
Cuocere gli gnudi nel brodo bollente tuffandoli uno alla volta e scolandoli con un mestolo forato quando vengono a galla.
Adagiarli in una pirofila imburrata, coprire con burro fuso e parmigiano ed infornare per 20' a 180°.
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Mi fate sapere se l'avete provata, se vi è piaciuta o solo vi ho ispirato qualche buon proposito? Grazie in anticipo...